Giro d’Italia 2024, si riparte con un vantaggio record per Tadej Pogačar: il più alto da 70 anni dopo due settimane
Tadej Pogačar infligge distacchi d’altri tempi ai suoi rivali a questo Giro d’Italia. Se il suo vantaggio prima della tappa di domenica era il più alto dal 1990, nell’edizione dominata da Gianni Bugno (capace di affrontare in Maglia Rosa tutta la corsa, dal primo all’ultimo giorno), dopo l’ennesima batosta inflitta ai suoi avversari verso Livigno ha ampiamente superato il due volte iridato. La sua impresa iniziata sul Passo del Foscagno gli vale infatti il sorpasso su praticamente tutti i grandi campioni del ciclismo, passando da Eddy Merckx che nel ’73 aveva 6’39” di vantaggio su Giovanni Battaglin dopo 15 tappe, due secondi in meno di quanto lo sloveno abbia attualmente sul suo secondo.
Per risalire a un vantaggio superiore rispetto ai 6’41” che il leader della UAE Team Emirates ha inflitto a Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) bisogna infatti andare altri venti anni più dietro, arrivando così al 1954, quindi 70 anni fa, quando il ciclismo era ancora in tutt’altra epoca. Leader della corsa, poi vincitore, quell’anno era lo svizzero Carlo Clerici, che peraltro al termine della cronometro a Riva del Garda concesse del terreno ai vari Hugo Koblet, Fausto Coppi e Fiorenzo Magni.
Corridori che poi a Milano sconfisse con distacchi abissali, impensabili ormai (non solamente figli della fuga bidone che gli permise di guadagnare mezz’ora verso l’Aquila, anche se chiaramente tatticamente cambiò tutto). Se al termine della 15ª tappa il gap del corridore elvetico era di 14’18” su Gerrit Voorting, alla fine delle tre settimane infatti il corridore di Zurigo si portò a casa l’unico GT della sua carriera con 24’16” sul connazionale Hugo Koblet e 26’28” su Nino Assirelli, primo degli italiani (anche lui presente nella stessa fuga) visto che il campionissimo poi chiuse a 31’17”, quarto, mentre il terzo uomo termino la corsa in sesta posizione, a 34’01”, superando Voorting, settimo a 35’05”.
Distacchi che chiaramente Pogačar, non raggiungerà, anche per la logica decisione di correre queste prossime frazioni in gestione, pensando maggiormente al Tour de France in cui insegue una storica doppietta. Per il momento, con un vantaggio finale superiore a lui in tempi recenti, ovvero nel nuovo secolo, ci sono solo Ivan Basso nel 2006 (9’18”) e Gilberto Simoni nel 2003 (7’06”) e 2001 (7’31”). Poi bisogna arrivare al Merckx del 1973, che concluse con un margine di 7’42” su Felice Gimondi, che potrebbe realisticamente migliorare, ma a quel punto appare quantomeno improbabile possa fare meglio di Vittorio Adorni nel 1965 (11’26”)
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